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STRESS SUL LAVORO: COME RICONOSCERLO E FARVI FRONTE

Nello scenario odierno, una buona parte dei lavoratori descriverebbe la propria giornata come caratterizzata da ritmi frenetici, stanchezza, scadenze e definirebbe il proprio compenso come inadeguato rispetto alla pressione emotiva a cui deve far fronte. Lo stress derivante dal lavoro rappresenta una delle sfide che caratterizzano il panorama del nuovo millennio. 

Innanzitutto, si ritiene utile distinguere i due importanti concetti di stress e ansia: sono termini spesso usati in modo intercambiabile, ma descrivono esperienze e condizioni mentali leggermente diverse. Lo stress si riferisce a una risposta fisiologica e psicologica del corpo a una pressione o a una situazione che richiede un adattamento o una risposta. Può essere causato da eventi esterni o interni  che mettono il corpo in uno stato di allerta. Lo stress può essere a breve termine (stress acuto) o protrarsi nel tempo (stress cronico). L'ansia, d'altra parte, è una risposta emotiva o un sentimento di apprensione, preoccupazione o paura che può essere provocato da situazioni specifiche o da una percezione di minaccia imminente. L'ansia può essere leggera o grave e può manifestarsi in modi diversi, come la preoccupazione costante, l'agitazione o la paura e può essere associata a determinate condizioni come il disturbo d'ansia generalizzata.

Si specifica che una certa quota di stress, definito ‘’eustress’’, è funzionale al nostro operato perché attiva le funzioni che ci consentono di adoperarci per raggiungere un obiettivo. Lo stress diviene tuttavia intollerabile quando protratto nel tempo e a livelli eccessivi e quando diviene insostenibile, causando danni alla salute fisica e mentale del lavoratore. Peraltro, chi ne subisce le conseguenze può non essere solo l’interessato, ma si possono osservare ripercussioni indirette anche su coloro che fanno parte dei suoi sistemi interpersonali, come la famiglia, gli amici o i colleghi. 

Quando lo stress è connesso a orari di lavoro prolungati, abitudine al fumo, obesità e ipertensione, la combinazione con lo stress lavorativo può contribuire in modo rilevante allo sviluppo di condizioni cardiovascolari come la malattia coronarica e l'ictus.

In aggiunta, questo stato in molti casi genera un effetto a catena: lo stress, sovente, influisce sulla percezione di sé e delle proprie capacità, sull’autostima e sull’attenzione, cosicché, di conseguenza, incide negativamente sulla prestazione lavorativa. 


I primi segnali dello stress lavoro correlato: Ecco alcuni segnali chiave che il corpo trasmette quando il lavoro diventa fonte di stress:

  • Fisici silenziosi: mal di testa persistente, tensione muscolare diffusa, disturbi digestivi o alterazioni del sonno possono essere le parole non dette del nostro corpo che esprimono il carico eccessivo che stiamo sopportando;

  • Emozioni in prima linea: l'ansia, l'irritabilità e la sensazione di essere sopraffatti sono come luci lampeggianti che indicano la necessità di fermarsi e prendersi cura di sé stessi;

  • Cambiamenti comportamentali: alterazioni dell'appetito, isolamento sociale o un declino nelle prestazioni lavorative possono essere segnali tangibili che il nostro equilibrio interno è stato compromesso;

  • Relazioni sotto pressione: conflitti interpersonali crescenti o una diminuzione della capacità di gestire le relazioni possono essere indicatori di stress accumulato.

A lungo termine, esiste il rischio di sviluppare veri disturbi d'ansia e depressione, che vanno dagli attacchi di panico inaspettati, noti come "ciel sereno", a disturbi che richiedono un approccio specialistico psichiatrico e psicoterapico. Pertanto, diviene evidente la necessità di attenzione a questi segnali precoci e adottare misure preventive per preservare la salute mentale e fisica nel contesto lavorativo.

A questo proposito, risulta importante evidenziare alcune possibili strategie per affrontare lo stress lavoro-correlato, eccone alcune:

  • Consapevolezza e autovalutazione: il primo passo per gestire la condizione di distress è essere consapevoli della propria situazione e dei fattori che la determinano. Più concretamente, può essere utile tenere un diario per monitorare i momenti di maggiore tensione e gli elementi che li hanno provocati;

  • Equilibrio e gestione del tempo: imparare a stabilire le priorità e a pianificare il lavoro in modo efficace può ridurre la sensazione di sopraffazione;

  • Comunicazione efficace: aprire un canale di comunicazione con i colleghi e i superiori può aiutare in primis a rendere gli altri consapevoli del proprio stato, ma anche a ridurre eventuali conflitti e a trovare soluzioni condivise per affrontare le sfide lavorative;

  • Pratiche di gestione dello stress: integrare nella routine quotidiana tecniche di rilassamento come la meditazione, lo yoga o la respirazione profonda può aiutare a ridurre la tensione a livello fisico;

  • Bilanciare vita lavorativa e privata: staccare dal lavoro quando fuori dall'ufficio e dedicare tempo alle attività preferite è molto importante per mantenere un certo equilibrio personale. Quando gli impegni lavorativi ci inglobano, è essenziale ricordarsi che il lavoro è solo uno degli ambiti della nostra vita e non determina il nostro valore. 

In conclusione, l'attenzione alla salute mentale sul posto di lavoro è fondamentale per il benessere individuale e la produttività complessiva. Pertanto, è importante non ignorare i primi segnali ma, piuttosto, rivolgersi ad esperti al fine di prevenire situazioni sgradevoli che influenzano sia il proprio operato che la vita di chi sta attorno. La consulenza psicologica o il coaching possono offrire strategie personalizzate per affrontare lo stress lavorativo in modo efficace per migliorare la qualità della vita individuale e lavorativa.




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